The cherry tree carol

La Carola del Ciliegio

Un canto di Natale: la Carola del Ciliegio

The cherry tree carolNarra il vangelo apocrifo dello pseudo-Matteo che durante il viaggio a Betlemme, Maria e Giuseppe si fermarono nei pressi di un orto. Maria chiese al marito di raccogliere alcuni frutti ma egli rispose stizzito di aver da fare cose ben più importanti. A quel punto, Gesù Bambino, da dentro la pancia, si rivolse all”albero che subito abbassò i rami affinché Maria potesse coglierne.

Questo episodio viene cantato dal 1400 circa in una delle carole più famose nel mondo anglosassone: La carola del ciliegio (The Cherry-Tree Carol).


Il testo

Joseph and Mary walked
through an orchard green,
Where was berries and cherries,
as thick as might be seen.

O then bespoke Mary,
so meek and so mild:
‘Pluck me one cherry, Joseph,
for I am with child.’

O then bespoke Joseph,
with words most unkind:
‘Let him pluck thee a cherry
that brought thee with child.’

O then bespoke the babe,
within his mother’s womb:
‘Bow down then the tallest tree,
for my mother to have some.’

Then bowed down the highest tree
unto his mother’s hand;
Then she cried, See, Joseph,
I have cherries at command.

O then bespake Joseph:
‘I have done Mary wrong;
But cheer up, my dearest,
and be not cast down.’

 

La riportiamo nella traduzione di Sergio Baldi, che ha curato l”edizione italiana dell”opera di Child:

Giuseppe era vecchio, / ed era vecchio davvero, / quando sposò Maria / nel paese di Galilea.
Giuseppe e Maria camminavano / per un bel frutteto, / dove c”erano bacche e ciliegie / rosse come il sangue.
Giuseppe e Maria camminavano / per un frutteto verde, / dove c”erano ciliegie e bacche / fitte da non dirsi.
Allora parlò Maria, / così mite e così dolce: / Coglimi una ciliegia, Giuseppe, / perché sono incinta.
Allora parlò Giuseppe, / con parole cortesissime: / Fatti cogliere un ciliegia / da chi ti ha resa incinta.
Allora parlò il bambini, / dentro il grembo di sua madre: / Si pieghi allora l”albero più alto / perché mia madre ne colga.
Allora si piegò l”albero più alto / fino alla mano di sua madre: / e allora lei gridò: Vedi, Giuseppe, / ho ciliegie quante ne voglio.
Allora parlò Giuseppe: / Ho fatto torto a Maria, / ma tu rallegrati, carissima / e non buttarti giù.
Allora Maria colse una ciliegia / rossa come il sangue, / e dopo Maria andò a casa / col suo pesante carico.

Mentre nel vangelo apocrifo l”albero è una palma da datteri (interessante assonanza con ciò che riporta il Corano nella Sura XIX), in Europa – per un processo di inculturazione – diviene un ciliegio o, in alternativa, un arbusto di bacche (ma sempre rosse) identificato nel Vaccinium rubrum  , una specie di mirtillo. Inoltre, nella carola Giuseppe risponde a Maria di farsi cogliere le ciliegie dal padre di suo figlio, e a quel punto l”albero abbassa i rami per lei.

 


 

La Carola

In musica, la carola è un canto corale a tema religioso. Il termine deriva dal tardo latino choraula, e attraverso il francese giunse in Inghilterra nel Medioevo, nella forma carole (oggi carol). In tempi recenti la carola è divenuta generalmente un canto natalizio ma in origine era legata anche alle altre feste religiose. Sappiamo che La Carola del Ciliegio, era inserita nel Mistero VIII della corporazione di Coventry per la festa del Corpus Domini.
I Misteri (mistery plays) erano sacre rappresentazioni che si tenevano sul sagrato delle chiese in occasione delle più importanti ricorrenze religiose. In Inghilterra ebbero una fioritura straordinaria e divennero popolarissimi, fino a passare dall”organizzazione ecclesiastica a quella delle corporazioni d”arti e mestieri. I grandi cicli di rappresentazioni erano quelli di Natale e Pasqua, fino al 1311, anno in cui anche in Inghilterra venne istituita la festa del Corpus Domini che divenne l”occasione per gli spettacoli più importanti, anche perché avveniva nella bella stagione e coincideva con importanti fiere. Si distinsero, infatti, gli spettacoli di città in cui esistevano potenti organizzazioni corporative: York, Wakefield, Chester e Coventry.
Tra il 1882 e il 1898, Francis James Child pubblicò in 5 volumi “The English and Scottish Popular Ballads”, una raccolta che divenne fondamentale per lo studio delle ballate popolari – The Cherry-Tree Carol è la n. 54 delle 305 classificate, ognuna con le sue varianti.Concepimento verginale attraverso un frutto

La leggenda del concepimento verginale attraverso un frutto e la paternità dell”albero ha origini pagane: il bambino messianico non può essere generato da un uomo comune, quindi suo padre si manifesta come l”albero cosmico. Inoltre, la figura del frutto/bacca tondo e rosso, e che porta il seme racchiuso in sé, è uno dei simboli della fertilità e della nascita più diffusi tra i popoli del mondo.
Maria, che passeggiando in un orto/giardino rimane incinta del Messia mangiando il frutto dell”albero, risolve la caduta di Eva nell”Eden – in questo modo il mito pagano si integra nella tradizione cristiana.

Una rappresentazione simile di Maria in relazione al ciliegio è nell”epos finnico, il Kalevala, precisamente nell”ultimo canto (qui runo) il n.50, in cui la vergine Marjatta, inghiottita una bacca, partorisce un figlio che sarà consacrato re di Karelia e allontanerà il vecchio sciamano. Il nome di Marjatta contiene in sé tanto il nome della Vergine Maria, madre di Gesù, quanto il termine marja “bacca”. In effetti, il runo 50 “va riguardato come una seconda chiusura del poema.- osserva Domenico Comparetti, uno dei maggiori studiosi italiani del poema finnico – Nel nome della giovane madre e in tutto il restante racconto si legge una narrazione confusa della introduzione del Cristianesimo.”
Il cristianesimo era già presente nella corte svedese di Upsala verso la metà del VIII secolo, e quando re Erik IX conquistò la Finlandia nel 1156 vi portò la nuova religione. A est, nel frattempo, tra il 862 e il 1156 erano state gettate le basi dell”impero russo e il territorio era stato cristianizzato. E” naturale quindi che l”influenza del cristianesimo lambisse anche la cultura tradizionale finnica.


 

Carola del Ciliegio nella musica

In tempi recenti, la Carola del Ciliegio è stata incisa da molti celebri musicisti, tra i quali Joan Baez, i Pentangle, il King”s College Choir, José Feliciano. In Italia è stata diffusa da Angelo Branduardi, che nel 1977 l”ha inserita nel suo album “La pulce d”acqua”. Nella rielaborazione di Branduardi, Giuseppe diventa un giardiniere e non ci sono riferimenti diretti al vangelo, così la commenta Giampiero Comolli: “E” come se fosse l natura a chinarsi in quanto sarebbe lei il padre del bambino. Bisogna però notare che il vecchio chiama la donna ‘suo ultimo fiore”, sa di stare per morire e oltretutto è un giardiniere, così come le ciliegie sono un frutto. Allora è come se fosse adombra tata qui una identificazione tra il vecchio e il ciliegio: il vecchio è effettivamente il padre del bambino, ma un padre già in parte morto, e che quindi intravede la propria trasfigurazione in una pianta.”

Per approfondire:

Alfredo Cattabiani “Florario” ed. Mondadori
“Ballate popolari d”Inghilterra e di scozia” (a cura di Sergio Baldi) ed. Sansoni
“Angelo Branduardi” (a cura di Giampiero Comolli) ed. Lato Side
Cecilia Barella


 

Video

 

Joan Baez ~ The Cherry Tree Carol

 


Angelo Branduardi, Il ciliegio dall’album La pulce d’acqua (1977)


Approfondimenti

 

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