I re magi

Adorazione dei Magi. Sarcofago del Museo Ambrosiano. Milano . IV° sec. d.C.
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Adorazione dei Magi. Sarcofago del Museo Ambrosiano. Milano . IV° sec. d.C.
 

I Magi vengono menzionati solo dal Vangelo di Matteo (Mt 2,1-1) e le indicazioni che abbiamo sono solo

  • la provenienza “dall’oriente”;
  • chi erano: “sapienti”;
  • non viene specificato il numero: “alcuni”;
  • e i doni: “oro, incenso e mirra”.

Le indicazioni che noi comunemente abbiamo provengono soprattutto dai vangeli apocrifi come:

  • Atti di Tommaso (III sec.);
  • Vangelo dell’infanzia armeno;
  • Opus imperfectum in Matthaeum (IV-VI sec.).

Il seguito di leggende e scritti trovarono una sistemazione ad opera del Priore dell’Ordine dei Carmelitani di Kassel, nella Germania centrale, di nome Giovanni di Hildsheim, scrivendo tra il 1364 e il 1374 la Historia Trium Regum e il Liber de trium regum corporibus Coloniam translatis (sulla traslazione dei corpi dei Magi da Milano a Colonia nel 1164).

[XI, 1] Ma tre giorni dopo, il 23 e di Tebeth, cioè il 9 gennaio, ecco che i Magi d’oriente, i quali erano partiti dal loro paese mettendosi in marcia con un folto seguito, arrivarono nella città di Gerusalemme dopo nove mesi. Questi re dei Magi erano tre fratelli: il primo era Melkon, re dei Persiani, il secondo Gaspar, re degli Indi, e il terzo Balthasar, re degli Arabi. I comandanti del loro corteggio, investiti della suprema autorità, erano dodici. I drappelli di cavalleria che li accompagnavano comprendevano 12.000 uomini: 4000 per ciascun regno. Tutti venivano per ordine di Dio dalla terra dei Magi dalle regioni d’oriente, loro patria.
[XI, 2] Melkon, il primo re, aveva mirra, aloe, mussolina, porpora, pezze di lino e i libri scritti sigillati dalle mani di Dio. Il secondo, il re degli Indi, Gaspar, aveva come doni in onore del bambino del nardo prezioso, della mirra, della cannella, del cinnamono, dell’incenso e altri profumi. Il terzo, il re degli Arabi, Balthasar, aveva oro, argento, pietre preziose, zaffiri di gran valore e perle fini.

Vangelo dell’infanzia armeno

Ai tre personaggi vennero attribuiti simbolicamente colori dei mantelli: Melchiorre una tunica color violetto a significare la penitenza; Baldassarre panni bianchi coperti da una tunica rossa e gialla a significare la verginità; Gaspare tunica bianca, saio rosso e calzari violetti ad indicare al devozione. In queste iconografie non vi erano legami particolari per cui gli artisti a seconda dei luoghi interpretavano diversamente questi elementi simbolici.

Massimo Oldoni, Sulle tracce dei re sapienti, in Medioevo, anno 2 n.1 (12) Gennaio 1998, pp.16-21.