La tradizione del ciocco di Natale in un racconto dello scrittore Ignazio Silone.
C’è un ricordo che m’è tornato a mente nei giorni scorsi, durante le feste natalizie. So che alcune vecchie usanze sopravvivono in Abruzzo, come in altre regioni; così a Natale, invece dell’albero, di origine nordica, in molte famiglie si usa ancora accendere il ceppo o ciocco nel camino. Ma temo che la tradizione sopravviva nella sua forma esteriore, svuotata del suo significato primitivo. Non so, ad esempio, se vi sia ancora qualche famiglia in cui l’usanza del ciocco sia accompagnata dalla spiegazione che ne veniva data a noi, durante la nostra infanzia e adolescenza. Si accendeva il ciocco di quercia o di faggio perché ardesse durante la notte, si esponevano sul tavolo le provviste natalizie e si lasciava aperta la porta di casa, perché – ci veniva spiegato dai genitori – in quella notte la Sacra Famiglia era in giro per il mondo, in fuga, ricercata e perseguitata dagli sbirri: bisognava fare in modo che se, per caso, arrivata al nostro vicolo, la Sacra Famiglia avesse avuto bisogno di sostare, potesse entrare in qualsiasi casa, e riscaldarsi, rifocillarsi, nascondersi. Il racconto era senz’altro convincente ed esercitava sull’animo del bambino o ragazzo ben disposto una forte influenza. Immaginate dunque che cosa poteva essere per noi la notte di Natale. Impossibile dormire. Da un momento all’altro la Sacra Famiglia poteva arrivare a casa nostra. Assai spesso il rumore del vento contro gli infissi della finestra e i battenti della porta rimasta aperta ce lo facevano credere.
Come dimenticare simili esperienze? Esse ci istillavano il rispetto e la solidarietà per i perseguitati. Inoltre, ci davano, del mondo nel quale stavamo per entrare, un’immagine piuttosto pessimistica: era un mondo nel quale l’innocenza era perseguitata dalle stesse autorità. Non credo che sia esagerato affermare che un simile insegnamento poteva lasciare in un animo predisposto una traccia indelebile. Esso fa parte integrale di quello che ho chiamato la nostra eredità cristiana.
(Ignazio Silone, Il ciocco; tratto da: Alessandro Paronuzzi, Natale d’autore. Pagine celebri nella notte che ha cambiato la storia dell’uomo, Editrice Àncora, Milano, 2008.)