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Questa proposta di schede per la lettura e l’utilizzo dei film è nata in ambiente scolastico. Non si tratta di un lavoro teorico, un esercizio a tavolino, ma quanto presento si è formato lezione dopo lezione, concretamente, nel lavoro quotidiano con i ragazzi/e. Quasi per caso ho guardato il cammino fatto ed ho pensato di raccogliere quanto preparato in questi anni. I riferimenti alla scuola sono espliciti e caratterizzano il testo. Non si tratta però di uno strumento per “specialisti” e non vuole esaurire la sua proposta all’interno delle aule scolastiche. Destinatari sono gli insegnanti, i catechisti, i genitori stessi. Possano essere utilizzati e trovare la loro utilità anche in ambito catechistico oppure in quello familiare.

Perché far vedere dei film? Collocarli in un contesto sia catechistico oppure a scuola? Si tratta semplicemente di un diversivo? Un rifugio dalla routine dell’aula scolastica? Un passatempo? Quale legame con l’apprendimento? Quale legame con la disciplina religione cattolica? Quale legame con la propria vita e la crescita dei nostri ragazzi/e? Alcune domande, tra le tante che possono sorgere, quando ci poniamo di fronte all’utilizzo dello strumento cinema soprattutto in un contesto educativo.

Film, testo inafferrabile?

Proponendo la visione di un film all’interno del contesto scolastico, un ambiente improntato alla comprensione, al dibattito, al confronto, all’apprendimento, è bene prendere coscienza di alcuni aspetti peculiari. 

Una delle caratteristiche del film è la fuggevolezza, l’inafferrabilità, che lo rende, rispetto al testo scritto, difficilmente padroneggiabile. Assistiamo ad un concatenarsi di immagini, suoni, dialoghi che noi non possiamo controllare, fermare, analizzare. Non siamo noi a determinare il ritmo, la cadenza, la direzione che sono sempre dettate dalla pellicola. Per comprendere meglio questo aspetto proviamo a confrontare la fruizione di un libro e di un film.

Mentre nel libro posso muovermi liberamente, fermarmi, tornare indietro, confrontare due enunciati, al cinema sono inevitabilmente sottomesso alla concatenazione delle immagini, al flusso sonoro, al loro ritmo regolato. Il film si svolge al di fuori di me, senza alcun intervento possibile da parte di me”.
Bettetini, Tempo del senso, Bompiani, Milano, 1979.

In realtà, oggi rispetto al passato, con le videocassette (ormai obsolete) soprattutto con i DVD o con i Blu-Ray ciò è possibile. Posso fermarmi, rivedere la scena. Posso ad esempio scegliere e proporre solo alcune sequenze invece del film per intero sulle quali ci si vuol concentrare e lavorare con  il gruppo classe. Potrebbe essere il caso di opere ritenute altamente significative ma poco digeribili, appetibili, coinvolgenti da un pubblico giovane. Utenza soprattutto abituata ad uno svolgimento veloce della trama, con colpi di scena, un montaggio serrato, quasi da videoclip, che mantiene un coinvolgimento emotivo elevato.

Film affascinante e coinvolgente

Un elemento a favore della visione del film a scuola consiste nel fatto che il film è vissuto oltre che visto. Le immagini e suoni che si succedono rapidamente e in continuità creano una sorte di fascinazione e coinvolgimento. È dunque l’aspetto emotivo a giocare un ruolo determinante. Oltre che a rendere piacevole, interessante e appassionante la visione, l’emozione, riveste un ruolo primario nell’apprendimento. Esiste un forte legame fra emozioni e memoria:

ciò dipende dalla realizzazione di collegamenti fra le strutture corticali e sottocorticali nell’immagazzinamento delle informazioni linguistiche e affettive. Inoltre le situazioni affettive positive si associano a una maggiore attivazione dei sistemi dopaminergici e noradrenergici, i quali facilitano in maniera rilevante l’apprendimento e i comportamenti comunicativi”. 
Franco Fabbro, Neuropedagogia delle lingue, Roma, Astrolabio, 2004, p105.

Le emozioni hanno dunque un effetto sull’attivazione/inibizione di certi neurotrasmettitori, e di conseguenza sui processi mentali legati al ricordo e all’apprendimento. Le emozioni provocate dalla visione di un film metteranno in moto processi della memoria che sono alla base dell’apprendimento. Non sarà importante tanto la quantità quanto piuttosto la qualità emozionale degli stimoli che riceviamo ad esercitare un impatto positivo sull’apprendimento.

Piacere, motivazione, attenzione sono tre passaggi fondamentali per un buon apprendimento. 

Piacere, motivazione, attenzione sono tre elementi che possono trovare sicuramente spazio nella visione di un film, di un cortometraggio. Il piacere che proviamo dalle immagini, dalla musica, dai suoni alle quali sono associate, provocano emozioni piacevoli: colpiscono, commuovono, perfino quando proviamo paura e ansia perché sono esperienze fittizie e dunque, potenzialmente, con valenza catartica. Come sempre il piacere è al centro della motivazione. Non solo. Piacere e motivazione determinate da un testo, da un film si traducono in una maggiore focalizzazione dell’attenzione con una conseguente riorganizzazione mentale dei saperi acquisiti, con influssi sulla memoria sia a breve sia a lungo termine. Non è la motivazione in sé che determina il successo dell’apprendimento quanto piuttosto il livello di attenzione che la motivazione suscita risulta essere fondamentale nel processo di apprendimento.

Non solo vedere ma analizzare, riconoscere, comprendere, interpretare.

Non si può pensare, in un contesto scolastico, al film unicamente come semplice fruizione di immagini e suoni ma a questo primo ed essenziale momento va pensato un momento di analisi e di confronto. 

Anzitutto si deve dar luogo al riconoscimento cioè individuare quanto appare sullo schermo, procedere all’analisi di singoli elementi.  

Oltre a questa prima fase del riconoscimento dobbiamo prevedere la comprensione cioè riportare i singoli elementi ad un contesto più ampio, all’interezza della proposta vederli come parte di un tutto ed infine collegare questi aspetti al quadro della propria conoscenza. Non è poi così scontato che quanto visto sia riconosciuto da tutti sia perché l’elemento del coinvolgimento emozionale nella storia narrata è prevalente sull’analisi sia perché quanto mostrato non è da tutti riconducibile al proprio universo di conoscenze pregresse. È facilmente intuibile il legame stretto tra la fase di riconoscimento e quella della comprensione, un legame dinamico e reciproco. Senza un corretto riconoscimento non può darsi una corretta comprensione. Dal riconoscimento alla comprensione all’interpretazione. 

Interpretare un film vuol dire riattivare quanto visto e descritto, implica una capacità di ascolto, soprattutto di dialogo. In un contesto scolastico l’ascolto è sia  quanto proposto dal film sia ciò che propongono i compagni/e, non ultimo l’insegnante. Si tratta di avviare ad un dialogo con se stessi, con il mondo che ci circonda, con  le sensibilità e con i particolari punti di vista, sguardi altri, che emergeranno nel dibattito. Interpretare ci porta a cogliere il senso del “testo” che il film dipana spingendoci oltre le sue apparenze, impegnarsi in una ricostruzione personale restando fedeli a quanto proposto. Non si tratta di affermare qualsiasi opinione, anche la lettura più personale deve essere legittimata dalla proposta stessa, dal “testo”, dal mondo che viene disposto sullo schermo. 

Film strumento di educazione interculturale e interreligiosa

… l’insegnamento della religione cattolica risponda ai compiti propri della scuola pubblica, che è chiamata a favorire negli alunni l’attitudine al confronto, alla tolleranza, al dialogo e alla convivenza democratica. 

CEI, Insegnare religione cattolica oggi, ed. Paoline 1991, n°7

Attraverso le storie narrate, con le loro “gioie e sofferenze, tristezze e angosce” (Gaudium et Spes 1), il film ci offre l’opportunità di entrare in empatia, di entrare in un mondo altro, di far propri i sentimenti altrui. Nella finzione cinematografica abbiamo l’occasione di appropriarci di mondi, di vissuti, di esperienze che non ci appartengono. È l’opportunità che ci viene offerta per cogliere vite “altre” con simpatia superando barriere e giungendo ad una maggior comprensione.

«È questo il cinema che vorrei proporre, andando a cercare nelle produzioni del nostro paese o in giro per il mondo quelle finzioni che ci aiutino a guardare meglio fuori e a scavare meglio dentro, per far sì che l’identità non si scontri con l’altro o non si definisca contro la differenza, ma che, anzi, proprio il dire “io” permetta meglio di dire “noi”, rispettando il “tu”.» 
Lino Ferracin – Margherita Porcelli, Al cinema con il mondo – Quaderni dell’interculturalità n. 15, Editrice Missionaria Italiana

Il mondo, la realtà, esistono attraverso un linguaggio, una cultura e dunque anche una  religione, che la strutturano e la interpretano. Analogamente il cinema con le sue narrazioni non è una semplice riproduzione della realtà, un’immagine fedele ma una chiave di lettura, uno sguardo particolare che coglie nella realtà un senso, ci offre significati, propone interpretazioni. Nelle vicende narrate, nelle scelte operate dai protagonisti, nelle loro speranze e nelle loro sofferenze possiamo identificarci oppure prenderne le distanze ma è pur sempre un rapporto dialettico che ci muove, ci provoca, ci chiama fuori dal nostro vissuto per partecipare ad altri vissuti interagendo attivamente.

Interdisciplinarietà

Un aspetto di non secondaria importanza è la valenza interdisciplinare che può rivestire la proposta del film in classe. Sicuramente ci possono essere tanti agganci e legami tra le diverse discipline che un film può veicolare. La visione di un film, di un corto, sono l’occasione per proporre una tematica vista da diversi punti di vista. Sguardi che non si sovrappongono tra di loro ma si intersecano offrendo in tal modo ai discenti l’occasione di  un approccio più completo e meno settoriale. L’incontro tra più saperi scolastici risulta sicuramente una preziosa opportunità di arricchimento.

L’elaborazione di progetti interdisciplinari consente un ampliamento di prospettive e una convalida del discorso interculturale con un approccio a più voci, coinvolgente per gli alunni“.
C.M. 73/1994

Ove possibile, un approccio interdisciplinare permette di collegare in modo tangibile l’ora di religione con altre discipline togliendola da un certo isolamento in cui rischia di trovarsi e permettendo di far cogliere un’unità del sapere che è nella realtà delle cose.

Aspetti problematici

Sicuramente proporre il film durante l’ora di religione ci porta a fare i conti, se non a scontrarci, con alcuni aspetti organizzativi che a volte risultano problematici (Interessanti i dati statistici del Report sul sondaggio per laboratorio Film&IRC: la fede e il dubbio per immagini di Ruggero Morandi dicembre 2016, IPRASE, Trento. https://bit.ly/2QTSmWX). Un’ora la settimana non permette di vedere interamente di seguito un film ma lo si deve frazionare in più ore dilatando i tempi di fruizione.  Non sempre è possibile coinvolgere altri colleghi utilizzando le loro ore, anzi tale soluzione risulta pressoché impraticabile anche se in una logica interdisciplinare, progettando e proponendo un film insieme, potrebbe essere un’ottima risorsa. Spesso, in molti contesti scolastici, facciamo i conti con la mancanza di strutture e strumentazione tecnica inadeguate o carenti. Non sempre le scuole sono dotate di aule video o offrono lavagne multimediali in ogni aula scolastica soprattutto nel primo ciclo.

Alcune precisazioni

Di seguito presento le schede di quindici tra films e cortometraggi. In ognuna sono riportate la trama, il cast, le domande per la discussione e l’approfondimento, il link al trailer oppure al video stesso, alcuni approfondimenti.

Per quanto riguarda le domande per la discussione e l’approfondimento vogliono essere solo un aiuto ed una possibile pista di lavoro. Si tratta di una proposta. La modalità con la quale si possono usare dipende da ciò che ci prefiggiamo di ottenere, dalle caratteristiche della classe in cui vogliamo avanzare la proposta. Possono essere una guida all’insegnante per far emergere alcuni aspetti del film, possono diventare una traccia in base alla quale gli alunni possono lavorare e altro ancora.

Le schede dei films