Bach Johann Sebastian (1865-1870), Oratorium tempore nativitatis Christi, BWV 248

L”Oratorio di Natale’ è la raccolta di sei cantate composte da Bach per le feste natalizie del 1734-1735.

Ognuna delle cantate è destinata ad un diverso giorno di quell’insieme di ricorrenze liturgiche.

Cantata Brani I esecuzione Festività Evento
1 1~9 25 dicembre 1734 Santo Natale Nascita di gesù (Luca 2,1; 3-7)
2 10~23 26 dicembre 1734 Santo Stefano Annuncio ai pastori (Luca 2, 8-14)
3 24~35 27 dicembre 1734 I domenica dopo Natale Adorazione dei pastori (Luca 2, 15-20)
4 36~42 1 gennaio 1735 Anno nuovo Presentazione al tempio e circoncisione (Luca 2, 21)
5 43~53 2 gennaio 1735 I domenica dell’anno nuovo Arrivo dei Re Magi (Matteo 2, 1-6)
6 54~64 6 gennaio 1735 Epifania Adorazione dei Magi (Matteo 2, 7-12)

L’Oratorio di Natale (in tedesco Weihnachtsoratorium), il cui titolo originale è Oratorium tempore nativitatis Christi (BWV 248), è una delle più famose e più eseguite composizioni sacre di Johann Sebastian Bach.

In realtà non si tratta di un oratorio chiuso ma di un ciclo di sei cantate per il periodo natalizio del 1734/1735, cioè per gli allora tre giorni di festa di Natale (25, 26 e 27 dicembre; storia della nascita secondo S. Luca 2,1-20), il giorno di Capodanno (circoncisione e nominazione secondo S. Luca 2,21), la domenica dopo Capodanno (2 gennaio) e l’Epifania (6 gennaio; storia dei tre Re Magi secondo S. Matteo 2,1-12).

Storia

La musica dell’oratorio solo in parte fu composta ex-novo da Bach. Il compositore prese alcuni cori ed arie da opere profane che aveva composto in precedenza, tra cui le cantate di compleanno per la casa regnante sassone, BWV 213, 214 e 215. Probabilmente aveva in mente l’utilizzo futuro già durante la loro composizione.[senza fonte] Per esempio il coro iniziale “Jauchzet, frohlocket” (Giubilate, esultate) deriva da quello della cantata di compleanno BWV 214 “Tönet, ihr Pauken! Erschallet, Trompeten!” (Suonate timpani, suonate trombe) da cui segue l’attacco dei timpani seguito dalle trombe. Molti testi dei corali sono da attribuire a Paul Gerhardt (1607-1676). Il linguaggio ricco d’immagini, di accenti sentimentali e psicologici delle arie, si attribuisce al pensiero pietista.

Riutilizzare dei brani con la tecnica della parodia non era raro ai tempi di Bach: occorre attendere il Romanticismo perché si affermi l’immagine del genio artistico originale che crea l’opera grande ed unica sotto l’influsso di una improvvisa ispirazione. Ancora a metà del XX secolo importanti musicisti ritenevano la composizione non originale dell’Oratorio di Natale imbarazzante. Questa opinione tuttavia non diminuì la popolarità dell’Oratorio di Natale, che ancora oggi è una delle opere di Bach più eseguite.

 





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