Uhlman Fred, L’amico ritrovato

Fissavo lo strano ragazzo, che aveva esattamente la mia età, come se fosse giunto da un altro mondo. Non dipendeva dal fatto che fosse conte. …

Gli Hohenfels facevano parte della nostra storia. …

Le imprese della famiglia mi erano note quanto quelle di Scipione l’Africano, di Annibale o di Cesare. …

E qui, a mezzo metro di distanza, nella stessa stanza dov’ero io, sotto i miei occhi attenti ed ammaliati, sedeva un membro di quell’illustre stirpe. Seguivo affascinato ogni suo gesto: il modo in cui apriva la cartella tirata a lucido, quello in cui disponeva con le dita bianche e perfettamente pulite (così diverse dalle mie, che erano tozze, goffe e perennemente macchiate d’inchiostro) la penna stilografica e le matite dalla punta acuminata come quella di una freccia, il movimento con cui apriva e chiudeva il quaderno. Tutto in lui risvegliava la mia curiosità: la cura con cui sceglieva la matita, la posizione in cui stava seduto — tanto eretto da far pensare che fosse sul punto di alzarsi per impartire un ordine a un esercito invisibile —, la mano che passava sui capelli biondi. Mi rilassavo solo quando, al pari di chiunque altro, anche lui cominciava ad annoiarsi e a giocherellare, nell’attesa che suonasse la campana che annunciava l’intervallo tra una lezione e l’altra. …

Cosa potevo mai offrire io, che ero figlio di un medico ebreo, nipote e bisnipote di rabbini e discendente da una famiglia di piccoli commercianti e mercanti di bestiame, a quel ragazzo dai capelli d’oro il cui solo nome bastava a riempirmi di tanta rispettosa ammirazione? Come avrebbe potuto, dall’alto della sua gloria, capire la mia timidezza, il mio orgoglio, la mia suscettibilità e il mio timore di venire ferito? Cosa poteva mai avere Konradin von Hohenfels in comune con me, Hans Schwarz, privo com’ero di sicurezza e di qualsiasi dote mondana?


Fred Uhlman, l'amico ritrovato
Fred Uhlman, l’amico ritrovato

 

Fred Uhlman, L’amico ritrovato
Feltrinelli, Collana: Universale Economica,

Pagine: 96

La splendida amicizia tra due ragazzi di cui uno ebreo nella Germania del 1933. Un racconto delicato, raffinato e indimenticabile.

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