Dietrich Bonhoeffer

L’etica di Dietrich Bonhoeffer

Nel cortile del campo di detenzione Wehrmacht di Berlino-Tegel, insieme con ufficiali dell'Aeronautica Militare Italiana anch’essi prigionieri, all'inizio dell'estate del 1944.
Nel cortile del campo di detenzione Wehrmacht di Berlino-Tegel, insieme con ufficiali dell’Aeronautica Militare Italiana anch’essi prigionieri, all’inizio dell’estate del 1944.

9 aprile 1945. Ormai la disfatta del regime nazionalsocialista è vicina. Per volere dello stesso Hitler viene eseguita la condanna a morte di Dietrich Bonhoeffer nel campo di concentramento di Flossenbürg perchè implicato nel complotto contro il capo della Germania nazista.

Il medico del campo vide Bonhoeffer, nella cella preparatoria, inginocchiarsi e pregare:

«Attraverso la porta semiaperta di una stanza delle baracche vidi il pastore Bonhoeffer, prima di svestire gli abiti del prigioniero, si inginocchiò in una profonda preghiera con il suo Signore. La preghiera così devota e fiduciosa di quell’uomo straordinariamente simpatico mi ha scosso profondamente. Anche al luogo del supplizio egli fece una breve preghiera, quindi salì coraggioso e rassegnato il patibolo. La morte giunse dopo pochi secondi. Nella mia attività medica di quasi cinquant’anni non ho mai visto un uomo morire con tanta fiducia in Dio» (H.M. Lunding)

A ricordo della sua figura e come riflessione sulla sua opera e il suo pensiero, ripropongo la puntata della trasmissione di RadioRai3 Uomini e profeti dedicata alla figura e all’opera del grande teologo.


Uomini e profeti

domenica 8 febbraio 2014

Per restare saldi. L’etica di Dietrich Bonhoeffer con Fulvio Ferrario, Beata Ravasi.
Ogni epoca conosce la sua particolare coloritura di disagio e di dramma. Quale risposta dare alla complessità spesso drammatica del nostro tempo? Esiste un’etica capace di porsi come alternativa alla deriva morale, culturale, religiosa di questo tempo? Ha ancora un senso attingere alle tradizioni religiose, che si vogliono universali, quando occorre calarsi nelle realtà concrete di circostanze particolari per comprendere a fondo ciò a cui ci troviamo di fronte? Fulvio Ferrario, teologo della chiesa valdese, ci suggerisce di ripercorrere il cammino di Dietrich Bonhoeffer…


Testi

Chi resta saldo? Solo colui che non ha come criterio ultimo la propria ragione, il proprio principio, la propria coscienza, la propria libertà, la propria virtù, ma che è pronto a sacrificare tutto questo quando sia chiamato all’azione ubbidiente e responsabile, nella fede e nel vincolo esclusivo a Dio: l’uomo responsabile, la cui vita non vuol essere altro che una risposta alla domanda e alla chiamata di Dio. Dove sono questi uomini responsabili?

Dietrich Bonhoeffer


Tu che punisci i peccati e perdoni volentieri,
Dio, questo popolo io l’ho amato.
Aver portato la sua vergogna e i suoi vizi
e aver scorto la sua salvezza: questo mi basta.
Reggimi, prendimi! Il mio bastone s’incurva,
preparami la tomba, o fedele Iddio.

Dalla poesia «La morte di Mosè»


Dieci anni dopo. Bilancio sulla soglia del 1943

Queste pagine furono offerte ad Hans von Dohnanyi, Hans Oster ed Eberhard Bethge in occasione del  Natale 1942. Un esemplare fu conservato sotto le travi del tetto della casa dei genitori a Charlottenburg, in Marienburger-Allee 43

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Musica

Johan Sebastian Bach – Choralvorspiel – Ich ruf zu dir, Herr Jesu Christ
f-moll BWV 639
Aus dem „Orgelbüchlein” (BWV 599-644)

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