La Leggenda del Panettone

Come ogni notte Ugo si calò in silenzio nel giardino e scavalcò il muro di cinta che divideva lo splendido palazzo che suo padre, Giacomo degli Atellani, aveva ricevuto in dono da Ludovico il Moro, dai cortili della Milano povera. La luna si nascondeva dietro una coltre di nubi e questo avrebbe coperto la sua corsa attraverso i cortili fino alla bottega di Toni, il panettiere, dove, come ogni notte, avrebbe incontrato la sua Adalgisa. Un amore segreto, osteggiato dalla sua famiglia, lo legava da tempo alla bella figlia del fornaio; ma da un po’ le cose non andavano bene. Adalgisa era sempre stanca, il lavoro era aumentato da quando il garzone di suo padre si era ammalato; avrebbero dovuto smettere di vedersi, perché c’era tanto da lavorare al forno. Ugo non voleva rinunciare alla sua amata e il giorno successivo, con addosso umili abiti, lui, che era il falconiere di Ludovico il Moro, si fece assumere da Toni come nuovo garzone. Nonostante il giovane, ogni notte, lavorasse duro nel retro bottega per preparare il pane, gli affari del negozio continuavano a peggiorare. Con l’incoscienza tipica dei giovani, Ugo rubò una splendida coppia di falchi al Moro e li vendette per comprare del burro. La notte, mentre impastava i soliti ingredienti, aggiunse al preparato anche tutto il burro acquistato. Il giorno successivo la bottega fu letteralmente presa d’assalto. Nei giorni successivi altri due falchi vennero sacrificati per l’acquisto di altro burro e di un po’ di zucchero da aggiungere all’impasto del pane. Milano ormai impazziva per il “pane speciale” del Toni e la coda fuori dalla bottega era interminabile. Sotto le feste di Natale, Ugo diede un ultimo tocco di classe alla ricetta del “pane speciale” e aggiunse uova, pezzetti di cedro candito e uva sultanina. Tutta Milano, in quei giorni prima di Natale, transitò dalla bottega per comprare quello che già tutti chiamavano “pangrande” o “pan del Toni” (da qui il termine panettone), da servire in tavola il giorno di Natale. Toni il fornaio divenne ricco e i genitori di Ugo non ebbero più a lamentarsi di Adalgisa. I due giovani cosi’ riuscirono finalmente a sposarsi e vissero felici e contenti.

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