Giochi Classe seconda: Martiri, San Pietro

San Pietro, figura emblematica tra i discepoli idi Gesù. Qui presento il suo martirio a Roma attraverso le parole di San Girolamo.


 

Biografia

San Girolamo nel De viris illustribus, basandosi su fonti più antiche, soprattutto Eusebio di Cesarea, scrive:

«Simon Pietro, figlio di Giovanni, dal villaggio di Betsaida nella provincia di Galilea, fratello di Andrea apostolo, ed egli stesso capo degli apostoli, dopo essere stato vescovo della Chiesa di Antiochia ed aver predicato alla Diaspora – i credenti nella circoncisione, nel Ponto, Galazia, Cappadocia, Asia e Bitinia – si spostò a Roma nel secondo anno di Claudio per spodestare Simon Mago, e vi mantenne il seggio sacerdotale per venticinque anni fino all’ultimo, ovvero il quattordicesimo anno di Nerone. A causa sua ricevette la corona del martirio venendo inchiodato alla croce con la testa verso terra e i piedi innalzati al di sopra, sostenendo che era indegno di essere crocifisso nella stessa maniera del suo Signore. Scrisse due lettere che sono dette “cattoliche”, la seconda delle quali, essendo diversa nello stile rispetto alla prima, è considerata da molti non di sua mano. Anche il Vangelo secondo Marco, che era suo discepolo ed interprete, è ritenuto suo. D’altra parte i libri ascritti a lui, di cui il primo è intitolato Atti, un secondo Vangelo, un terzo Discorso, un quarto Apocalisse, un quinto Giudizio, sono respinti come apocrifi. Seppellito a Roma in Vaticano presso la via del trionfo, è venerato da tutto il mondo. »
(San Girolamo, De viris illustribus I)


 

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Cruciverba

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Testo originale latino

Simon Petrus, filius Joannis, provinciae Galileae, e vico Bethsaida, frater Andreae apostoli (Matth. IV, 18), et princeps Apostolorum, post episcopatum Antiochensis Ecclesiae, et praedicationem dispersionis eorum qui de circumcisione crediderant, in Ponto, Galatia, Cappadocia, Asia, et Bithynia (I Petr. I, 1), secundo Claudii imperatoris anno, ad expugnandum Simonem magum, Romam pergit, ibique viginti quinque annis Cathedram Sacerdotalem tenuit, usque ad ultimum annum Neronis, id est, decimum quartum. A quo et affixus cruci, martyrio coronatus est, capite ad terram verso, et in sublime pedibus elevatis: asserens se indignum qui sic crucifigeretur ut Dominus suus. Scripsit duas Epistolas, quae Catholicae nominantur: quarum secunda a plerisque ejus esse negatur, propter styli cum priore dissonantiam. Sed et Evangelium juxta Marcum, qui auditor ejus et interpres fuit, hujus dicitur. Libri autem, e quibus unus Actorum ejus inscribitur, alius Evangelii, tertius Praedicationis, quartus Apocalypseos, quintus Judicii, inter apocryphas scripturas repudiantur. Sepultus Romae in Vaticano, juxta viam Triumphalem, totius orbis veneratione celebratur.

(San Girolamo, De viris illustribus I)

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