Rothko Chapel, Houston

Architetture del silenzio

«È nell’immobilità che risiede un potere meraviglioso di chiarezza, purificazione e raccoglimento sulle cose essenziali»

Dietrich Bonhoeffer
  • Rothko Chapel, Houston
  • Raum der Stille, Berlino
  • Meditation Room, New York, ONU
  • Luogo di riflessione, memoriale della shoah, Milano
  • Dumia - Nevè Shalom, Wahat al salam
  • Alex Cochrane, Silence Room, Londra, Selfridges Department Store
  • Sala de reflexió, Barcellona, nuova università Pompeu Fabra, 1996
  • Bergen Belsen, Germania

In una società post-secolare, Bauman direbbe “liquida”, si fa largo la ricerca di luoghi nei quali potersi ritrovare anzitutto con se stessi. Mentre siamo continuamente immersi nel rumore e nel “chiacchiericcio” nasce l’esigenza di uno spazio di silenzio.

Una risposta a queste esigenze sono le cosiddette “architetture del silenzio“, spazi “no-denominal“, aperti a chiunque, non identitarie, dove rilassarsi, meditare, sostare in quiete oppure mettersi alla ricerca del trascendente, riassaporare la “nostalgia del totalmente Altro” (Horkheimer). Ognuno trova la sua dimensione, a nessuno è chiesto nulla. Sono il tentativo di risposta al bisogno di uomini e donne contemporanee e non necessariamente alternativi o in contrapposizione con luoghi del sacro tradizionali e identitari. Presento alcuni esempi che spero chiariscano quanto detto.



Bibliografia utilizzata


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