Orfani Rwanda

Non vi lascerò orfani

Non vi lascerò orfani. Una riflessione sul Vangelo della VI Domenica di Pasqua  (Anno A 21 Maggio 2017) proposta dalla prof.ssa Daniela Negri e pubblicata sulla Vita Cattolica settimanale della Diocesi di Cremona.

Orfani Rwanda
Fotografia di Adam Bacher

Non vi lascerò orfani. É quanto ogni genitore vorrebbe poter garantire ai propri figli. Spesso non è solo la fragilità naturale degli umani ad impedirlo, ma la violenza che l’uomo riesce a scatenare: così ci sono orfani di guerra, orfani di mafia o del terrorismo. E ancora orfani di naufragi di migranti e di femminicidi insensati, fino all’orrore del traffico di orfani, come dopo il terremoto in Nepal del 2015. “Orfana di figlio  ” è il titolo del dolente libro-intervista di Taty Almeida, coraggiosa testimone del movimento argentino Madres de Plaza de Mayo, (40 anni di resistenza celebrati lo scorso 30aprile). In esso ci viene ricordato che l‘intensità dell’amore per chi è scomparso ne garantisce la costante, seppur diversa presenza accanto a chi rimane, perché l’invisibilità non significa per forza assenza. Ma resta il sentirsi orfani come esperienza, comune a tutti noi, di smarrimento, di incertezza, di abbandono: quel nostro quotidiano “balbettare di orfani accanto a un sepolcro”, per dirla con il Papa. Si sono infatti espressi in tal senso, quasi negli stessi termini, la linguista non credente Julia Kristeva e Papa Francesco, cercando di interpretare il contemporaneo labirinto della solitudine. “Siamo una civiltà di orfani  ”, ha affermato la prima nel ’13 e così ha detto nel ’14 il Papa  : “Questa è la società degli orfani:.. orfani senza memoria di famiglia, orfani di speranze che sostengano la fatica quotidiana, di ideali che scaldino il cuore”’. Indelebile nella mia memoria il gesto di amore manifesto e vissuto della giovane famiglia di mio cugino che scelse, con la consapevolezza e il coraggio comuni ai tanti genitori adottivi, di non lasciare orfano Jean Pierre, una piccola vittima del genocidio rwandese, accogliendolo come terzo figlio all’indomani della tragedia che, nell’indifferenza del mondo, fece nel ’94 circa un milione di morti. Altrettanto indimenticabile lo stupore che ho provato nel constatare l’assenza di orfani presso il popolo degli Shuar, (Amazzonia dell’Ecuador), perché davvero “gli indios non conoscono le invenzioni della civiltà: l’orfano, il vecchio, l’abbandonato” (F. Marinetti). Se Paraclito è “colui che è chiamato accanto”, forse proprio nel renderci paracliti, perché fedeli ad un Dio-Uomo che ha conosciuto la paura di essere lasciato solo e l’amore grande di chi non abbandona i propri amici, è possibile per noi rendere ragione della speranza che ci abita. Nell’impegno di quanti cercano di essere testimoni credibili di un’eredità di figli, mai abbandonati, ritrovo la dolcezza del Consolatore .

Cremona, 14/05/’17 Daniela Negri


Daniela Negri

Prof.ssa Daniela Negri
Prof.ssa Daniela Negri

Daniela Negri, già docente di Lettere presso il Liceo scientifico “ASELLI”, volontaria per il MLAL – ONG di VERONA  – in progetti di Cooperazione internazionale in America Latina, socia fondatrice della Cooperativa NONSOLONOI  e Presidente della stessa dal 1995 al 2005, coordinatrice dei Corsi sulle Economie alternative promossi dalla Cooperativa in città dal 1997 al 2004 , Responsabile del Gruppo Missionario della Parrocchia di S. ABBONDIO, docente di Corsi di lingua e cultura italiana presso l’Associazione Latinoamericana – ALAC – di Cremona .

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