Armenia: cento anni dopo

Armenia - Deportazione di bambini armeni
Deportazione di bambini armeni

Basta evocare la parola “genocidio”, e subito si crea un caso diplomatico: almeno quando si tratta dell’Armenia, e della Turchia. D’altronde è vero che per ogni paese è difficile fare i conti con la propria memoria storica: l’Italia solo ora comincia a far emergere alcuni tabù della propria storia recente. Ma un centenario netto è forse una buona occasione per capire da che cosa furono causate le efferatezze compiute dai turchi nello sterminio degli armeni. Anche perché queste atrocità si ripetono, sotto ogni latitudine, e in ogni tempo. Ma occorre anche fare memoria di chi si oppose, in qualunque modo, alla logica di distruzione per rendere possibile lo scollamento del fronte del male. Ne parliamo con Antonia Arslan, in particolare in relazione a quattro testimoni ebrei dello sterminio degli armeni, e con Gabriele Nissim, che ha dedicato un libro ad Armin Wegner, che ebbe il coraggio di gridare al mondo lo scandalo di ciò che aveva visto e che non era riuscito a fermare.

Uomini e profeti, 19 aprile 2015


Suggerimenti di  lettura

  • Gabriele Nissim, La lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento, Mondadori 2015
  • Antonia Arslan, La masseria delle allodole, Rizzoli, 2004
  • Antonia Arslan, La strada di Smirne,  Rizzoli, 2009
  • Antonia Arslan, Il libro di Mush, Skira narrativa, 2012
  • Pro Armenia. Voci ebraiche sul genocidio armeno a cura di Fulvio Cortese e Francesco Berti – Prefazione di Antonia Arslan, Edizioni La Giuntina 2012

 

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